La psicologia orientale offre una prospettiva unica sulla natura della mente e della coscienza, che si differenzia da quella della psicologia occidentale. In Occidente, la mente è spesso vista come un'entità separata dal corpo, mentre in Oriente la mente e il corpo sono considerati come due aspetti interconnessi di un'unica realtà. Nella psicologia orientale, la mente è vista come un campo di energia in continua evoluzione. I pensieri, le emozioni e le sensazioni sono tutti manifestazioni di questa energia. La coscienza è la capacità di essere consapevoli di questa energia e di sperimentarla in modo soggettivo. Esistono diverse scuole di pensiero all'interno della psicologia orientale che offrono diverse interpretazioni della natura della mente e della coscienza. Alcune scuole, come il Buddismo, insegnano che la mente è vuota di un'essenza permanente (anatta), mentre altre scuole, come l'Induismo, insegnano che la mente è un'anima eterna (atman). Indipendente
Nella Meditazione Vipassana, ci sono una serie di percorsi spirituali, concentrati sul corpo (postura, respiro, azioni e parti del corpo stesso), sulle sensazioni individuali, sulla mente e i relativi oggetti mentali (i sensi). La Meditazione Vipassana, ha la dote di capire "cinque ostacoli - malizia, desiderio sessuale, apatia, ansia, dubbio", che si confrontano ai "sette fattori del risveglio - presenza mentale, investigazione dei fenomeni, risveglio dell'energia, la gioia, la serenità, la concentrazione, l'equilibrio. Esistono, nella Meditazione Vipassana, tre livelli di metodo per praticarla al meglio, che sono la consapevolezza, il respiro e la consapevolezza del respiro infatti, ognuno di essi, viene eseguito in base al tipo di malessere spirituale del soggetto che ne ha bisogno.
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