La psicologia orientale offre una prospettiva unica sulla natura della mente e della coscienza, che si differenzia da quella della psicologia occidentale. In Occidente, la mente è spesso vista come un'entità separata dal corpo, mentre in Oriente la mente e il corpo sono considerati come due aspetti interconnessi di un'unica realtà. Nella psicologia orientale, la mente è vista come un campo di energia in continua evoluzione. I pensieri, le emozioni e le sensazioni sono tutti manifestazioni di questa energia. La coscienza è la capacità di essere consapevoli di questa energia e di sperimentarla in modo soggettivo. Esistono diverse scuole di pensiero all'interno della psicologia orientale che offrono diverse interpretazioni della natura della mente e della coscienza. Alcune scuole, come il Buddismo, insegnano che la mente è vuota di un'essenza permanente (anatta), mentre altre scuole, come l'Induismo, insegnano che la mente è un'anima eterna (atman). Indipendente
Sarebbe il massimo andare tutti d'accordo e avere un bel rapporto con tutti, ma sfortunatamente non è possibile. Le diversità che contraddistinguono ogni singolo essere umano riguardano più volte quelle situazioni di conflitto, di vergogne e violenze di cui ogni giorno ne sentiamo parlare. Recenti studi hanno evidenziato che nell'ambito della comunicazione solamente il 10% delle ostilità interpersonali è causato da reali contrasti di opinione. Invece il restante 90% è dovuto da un tono sbagliato della voce quando è in corso un contrasto di opinione. E' sbagliato dire di "NO" oppure sono sbagliati i modi in cui comunichiamo? Normalmente, si commette l'errore di non saper ascoltare, perchè siamo distratti dalla nostra mente a come controbattere, non appena il nostro interlocutore avrà concluso il suo discorso. Spesso non si è capaci di esprimere quello che ci portiamo dentro, a volte ci capita di pensare più alla reazione altrui che alle giuste parole da dire. Anche questo è un errore! E' semplice comunicare nel modo più efficacie, basta rivolgersi agli altri correttamente come vorremmo che gli altri si rivolgessero a noi. Questo non significa dire sempre di "SI", ma saper dire di "NO" con tatto e gentilezza, partendo dal nostro dialogo interiore.
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