La psicologia orientale offre una prospettiva unica sulla natura della mente e della coscienza, che si differenzia da quella della psicologia occidentale. In Occidente, la mente è spesso vista come un'entità separata dal corpo, mentre in Oriente la mente e il corpo sono considerati come due aspetti interconnessi di un'unica realtà. Nella psicologia orientale, la mente è vista come un campo di energia in continua evoluzione. I pensieri, le emozioni e le sensazioni sono tutti manifestazioni di questa energia. La coscienza è la capacità di essere consapevoli di questa energia e di sperimentarla in modo soggettivo. Esistono diverse scuole di pensiero all'interno della psicologia orientale che offrono diverse interpretazioni della natura della mente e della coscienza. Alcune scuole, come il Buddismo, insegnano che la mente è vuota di un'essenza permanente (anatta), mentre altre scuole, come l'Induismo, insegnano che la mente è un'anima eterna (atman). Indipendente
Che cos'è la memoria dell'acqua? Per memoria dell'acqua si intende la possibilità dell'acqua, in forma liquida, di conservare una "impronta" delle sostanze con la quale è venuta a contatto. L'immunologo francese Jacques Benveniste nel 1988, pubblicò, sulla rivista internazionale "Nature", i risultati di esperimenti che dimostravano come l'acqua fosse capace di mantenere una memoria-informazione di sostanze in essa disciolte o diluite. Simili risultati non solo avrebbero fornito una base scientifica ai principi della medicina omeopatica ma, soprattutto, avrebbero demolito consolidate conoscenze di fisica, di chimica e di medicina, obbligando ad una revisione e riscrittura di più informazioni. Anche se, la comunità scientifica avrebbe bocciato il lavoro di ricerca di Benveniste, egli insieme ai suoi gruppi, proseguì il suo lavoro di ricerca, incoraggiato dalla curiosità e dalla voglia di approfondimento di alcuni scienziati italiani.
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