La psicologia orientale offre una prospettiva unica sulla natura della mente e della coscienza, che si differenzia da quella della psicologia occidentale. In Occidente, la mente è spesso vista come un'entità separata dal corpo, mentre in Oriente la mente e il corpo sono considerati come due aspetti interconnessi di un'unica realtà. Nella psicologia orientale, la mente è vista come un campo di energia in continua evoluzione. I pensieri, le emozioni e le sensazioni sono tutti manifestazioni di questa energia. La coscienza è la capacità di essere consapevoli di questa energia e di sperimentarla in modo soggettivo. Esistono diverse scuole di pensiero all'interno della psicologia orientale che offrono diverse interpretazioni della natura della mente e della coscienza. Alcune scuole, come il Buddismo, insegnano che la mente è vuota di un'essenza permanente (anatta), mentre altre scuole, come l'Induismo, insegnano che la mente è un'anima eterna (atman). Indipendente
Strano ma vero: certe musiche malinconiche e deprimenti risultano piacevoli e sollevano l'umore. Come è possibile? Esporsi alla tristezza, nell'arte, da una ricompensa affettiva ed emozionale. Nei soggetti depressi l'abilità della musica triste ridona il piacere, lavorando profondamente sulla psiche, con effetti terapeutici. Aiuta a regolare le emozioni negative, a creare sentimenti di collegamento con gli altri e di comfort, a ricordare e valorizzare episodi della vita che, nella depressione, sono bloccati. Assorbire brani di musica triste che possono essere piacevoli potrebbero aumentare l'efficacia dei trattamenti e migliorare i vari sintomi della depressione. Ascoltare brani musicali che, dagli altri possono essere giudicati "tristi", hanno la facoltà di avere una parte nel controllo dell'umore, problema per la quale oggi si utilizzano quintali di farmaci. Questo è un modo per tornare a sentirsi vivi, in alcuni casi, potrebbe essere l'inizio della guarigione.
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