Introduzione: La psicologia comportamentale studia il comportamento osservabile e i suoi meccanismi. Scopri come condizionamento classico, operante e modellamento influenzano il nostro comportamento. La psicologia comportamentale si concentra sull'analisi del comportamento osservabile e delle sue relazioni con l'ambiente, trascurando gli stati mentali interni. In questo post, esploreremo i meccanismi chiave che influenzano il comportamento secondo questa prospettiva. Condizionamento classico: Il condizionamento classico, teorizzato da Pavlov, si basa sull'associazione tra uno stimolo neutro e uno stimolo incondizionato, che porta alla creazione di una risposta condizionata. Esempio: Il suono di un campanello (stimolo neutro) viene associato al cibo (stimolo incondizionato) che provoca la salivazione (risposta incondizionata). Dopo ripetute associazioni, il suono del campanello da solo evocherà la salivazione (risposta condizionata). Condizionamento operante: Il condiziona
E' sempre risaputo che l'ozio è il padre dei vizi, ma sarà così? Senza far niente potrebbe essere un "Arte" perchè non è semplice oziare tutto il giorno! Spesso si ha paura del silenzio che accompagna lo stare soli con noi stessi e quindi siamo abituati a riempire qualsiasi vuoto durante le nostre giornate. Intanto specifichiamo che ozio non vuol dire coltivare un hobby, non è riempire un vuoto, o fare qualsiasi cosa pur di raggirare la noia, non è neanche mangiare (fame nervosa) o fare l'amore, è puro esistere o, ancora meglio, "sentirsi di esistere" con una totale assenza di qualsiasi impegno o scopo e senza fretta. Oziare significa prestare attenzione alla nostra coscienza per scappare dal rumore di un mondo sempre più chiassoso. Si può tranquillamente stare distesi sul divano a osservare fuori dalla finestra, senza accendere la televisione! Nella vita di tutti i giorni siamo tanto bombardati dalle informazioni che la memoria può andare in tilt e quindi essere in quiete con il cervello (ozio) fa bene, lo dice anche la Scienza. Uno studio del Royal Institute of Technology in Svezia lo dimostra. Quando il cervello è in ozio immagazzina solo i dati necessari, togliendo gli altri. Si può considerare il cervello in uno stato di formattazione, egli ripulisce i neuroni dai dati "tossici" che ormai si immettono in automatico, senza rendercene conto. Ricordiamoci che saper oziare non è poi così facile!
Commenti
Posta un commento