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Liberati dalle Emozioni... ascoltandole!

  Immagine generata da Gemini Emozioni: amiche o nemiche? La visione olistica Spesso, nella nostra società, le emozioni vengono viste come qualcosa di negativo, da reprimere o controllare. Ci viene insegnato a razionalizzare, a mantenere la calma, a non lasciarci travolgere. Ma cosa succederebbe se, invece di combatterle, imparassimo ad ascoltare le nostre emozioni? Le discipline olistiche, come lo yoga, la meditazione e il Reiki, offrono una prospettiva diversa. Considerano le emozioni come parte integrante del nostro essere, segnali preziosi che ci forniscono informazioni sul nostro stato interiore e sul nostro rapporto con il mondo. Emozioni: messaggere del nostro mondo interiore Secondo la visione olistica, ogni emozione, piacevole o spiacevole che sia, ha un suo scopo e un suo significato. La rabbia, ad esempio, può indicare che un nostro confine è stato violato; la tristezza può essere un segnale di lutto o di perdita; la paura può metterci in guardia da un pericolo. Reprime...

I passaggi della Meditazione Vipassana

Nella Meditazione Vipassana, ci sono tre passaggi di meditazione: la consapevolezza, il respiro e la consapevolezza del respiro. Nel primo passaggio di meditazione, la consapevolezza è concentrata sulle proprie azioni, sul proprio corpo, sulla propria mente e sul proprio cuore. In questo passaggio, il soggetto impara a diventare un osservatore di se stesso verso gli altri, la meditazione si concentra sull'insegnamento ad essere più coscienti con le azioni del proprio corpo. Ci fa percepire la differenza tra la coscienza nell'azione di muovere la mano - il movimento viene sentito totalmente dal corpo del soggetto e la stessa azione (movimento della mano), senza nessuna coscienza è come se fosse un'azione meccanica, non da nessuna sensazione. Per la mente ed il cuore, la Meditazione Vipassana, aiuta a diventare degli osservatori senza nessun coinvolgimento negativo, che porterebbe il soggetto ad uno stato di depressione. Se la Meditazione Vipassana è profonda e ben fatta, ...

Momenti di contemplazione - Meditazione Vipassana

Nella Meditazione Vipassana, ci sono una serie di percorsi spirituali, concentrati sul corpo (postura, respiro, azioni e parti del corpo stesso), sulle sensazioni individuali, sulla mente e i relativi oggetti mentali (i sensi). La Meditazione Vipassana, ha la dote di capire "cinque ostacoli - malizia, desiderio sessuale, apatia, ansia, dubbio", che si confrontano ai "sette fattori del risveglio - presenza mentale, investigazione dei fenomeni, risveglio dell'energia, la gioia, la serenità, la concentrazione, l'equilibrio. Esistono, nella Meditazione Vipassana, tre livelli di metodo per praticarla al meglio, che sono la consapevolezza, il respiro e la consapevolezza del respiro infatti, ognuno di essi, viene eseguito in base al tipo di malessere spirituale del soggetto che ne ha bisogno.

Thich Nhat Hauh

Le parole del maestro monaco buddhista Thich Nhat Hauh, ci dicono che la Meditazione Vipassana, non si è limitata a delle tecniche di terapia rimanendo seduti, ma sensibilizza ogni momento della vita quotidiana, aiutandoci a capire meglio se stessi e ad agire sulla frustrazione, insuccesso e rivalità che quasi sempre condizionano i rapporti con il prossimo. I concetti teorici principali della Meditazione Vipassana, si basano sulla teoria della "presenza mentale - primo e importante principio nella pratica buddhista".

Concetti fondamentali della Meditazione Vipassana

Il senso principale della Meditazione Vipassana è quello di dare all'apertura dell'origine naturale della mente e del corpo, il grado di liberazione, dalle idee impure che affliggono le menti. I religiosi e i laici, provenienti da tutte le nazioni, svolgono la Meditazione Vipassana, associandola alla tecnica pratica di auto-osservazione, che porta a un livello di purificazione della mente, pari alla coscienza di se stesso e del proprio corpo.

Meditazione Vipassana e la sua nascita

Nativa dell'India e conosciuta come una tecnica spirituale, la Meditazione Vipassana nel suo inizio, non faceva nessun riferimento a qualsiasi tipo di religione o in particolare, ad ogni criterio filosofico del periodo in corso. La discendenza della Meditazione Vipassana risale all'epoca del Buddhismo, ma "Gaudama Buddha - monaco buddhista, fondatore del Buddhismo" è stato il primo a scoprirla e a farla conoscere più di 2500 anni fa, la Meditazione Vipassana veniva utilizzata per risolvere i problemi di sofferenza spirituale.

Meditazione Vipassana e il suo significato

Il termine "Vipassana" è di origine Pali - Antica lingua medio - indiana, è stata la lingua dei libri buddhisti di base che letteralmente significa: "vedere in profondità"oppure "guardare le cose così come sono nella concretezza e non come si mostrano. La parola Vipassana, si scrive con davanti il prefisso "Vi" che significa "In uno stile speciale" e la radice "Passana" che nasce dal verbo "Pali - guardare". La meditazione Vipassana, ci comunica, in generale, una dei due gruppi primari del buddhismo theravada (scuola del buddhismo) che si pratica a ogni figura di meditazione buddhista avviata a cercare e capire le "Tre Caratteristiche" che formano la presenza di "dukkha - sofferenza e scontentezza", "anicca - incertezza e il non durare delle cose" e "anatta - il non concreto, la fragilità dell'io".

Meditazione Vipassana

Tecnica di meditazione utilizzata dal buddhismo theravada (antico modello di buddhismo reale, fondato sui scritti messi insieme nel Canone Pali - collezione di testi canonici buddhisti). La Vipassana è una meditazione molto semplice che la può praticare anche un bambino, perchè la sua mente limpida e innocente, non contiene tutte le scorie che un adulto ha con la vita che conduce. L'obiettivo della meditazione Samatha - termine che significa pace, è quello di sostenere la concentrazione giusta per cedere l'impegno della mente, totalmente alla meditazione. La Vipassana è il cammino seguente, cioè raggiunge il vero animo della mente, smonta le fasulle certezze, consolidando i sentimenti positivi, la gioia, l'amore, la serenità e la comprensione. La meditazione Samatha, si usa per annullare le viziosità più grosse, mentre la meditazione Vipassana, aiuta ad eliminare le viziosità più piccole (dette sankhàra), formate dalle attività passate o da quelle presenti.