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Visualizzazione dei post da agosto 21, 2015

La natura della mente e della coscienza nella psicologia orientale

La psicologia orientale offre una prospettiva unica sulla natura della mente e della coscienza, che si differenzia da quella della psicologia occidentale. In Occidente, la mente è spesso vista come un'entità separata dal corpo, mentre in Oriente la mente e il corpo sono considerati come due aspetti interconnessi di un'unica realtà. Nella psicologia orientale, la mente è vista come un campo di energia in continua evoluzione. I pensieri, le emozioni e le sensazioni sono tutti manifestazioni di questa energia. La coscienza è la capacità di essere consapevoli di questa energia e di sperimentarla in modo soggettivo. Esistono diverse scuole di pensiero all'interno della psicologia orientale che offrono diverse interpretazioni della natura della mente e della coscienza. Alcune scuole, come il Buddismo, insegnano che la mente è vuota di un'essenza permanente (anatta), mentre altre scuole, come l'Induismo, insegnano che la mente è un'anima eterna (atman). Indipendente

L'Ho'oponopono...la forza della parola

A provare questa interessante disciplina è stato il dr. Ihaleakala Hew Len, esperto in Ho'oponopono, che dal 1984 al 1987 ha curato un intero reparto di psichiatria criminale presso l'Hawai State Hospital, senza mai aver visitato nessun paziente. Egli, si limitava a e leggere le cartelle cliniche dei malati (violenti e pericolosi) per poi lavorare su se stesso con la filosofia hawaiana (Ho'oponopono), prendendosi la responsabilità di aver creato i malesseri di quei pazienti. In pochissimo tempo, la situazione in ospedale migliorò e tutti i pazienti guarirono. Alla domanda: come era stato possibile tutto questo? Il medico rispose:" Non si tratta assolutamente di magia, ma soltanto di amore. Si, perchè amare se stessi è il modo migliore per ottenere un miglioramento, infatti non dobbiamo fare altro che metterci in collegamento con la nostra parte divina interiore che è superiore rispetto alla dimensione umana". Quando si parla di divinità, non bisogna pensare che