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Liberati dalle Emozioni... ascoltandole!

  Immagine generata da Gemini Emozioni: amiche o nemiche? La visione olistica Spesso, nella nostra società, le emozioni vengono viste come qualcosa di negativo, da reprimere o controllare. Ci viene insegnato a razionalizzare, a mantenere la calma, a non lasciarci travolgere. Ma cosa succederebbe se, invece di combatterle, imparassimo ad ascoltare le nostre emozioni? Le discipline olistiche, come lo yoga, la meditazione e il Reiki, offrono una prospettiva diversa. Considerano le emozioni come parte integrante del nostro essere, segnali preziosi che ci forniscono informazioni sul nostro stato interiore e sul nostro rapporto con il mondo. Emozioni: messaggere del nostro mondo interiore Secondo la visione olistica, ogni emozione, piacevole o spiacevole che sia, ha un suo scopo e un suo significato. La rabbia, ad esempio, può indicare che un nostro confine è stato violato; la tristezza può essere un segnale di lutto o di perdita; la paura può metterci in guardia da un pericolo. Reprime...

Il Dahl indiano

Ingredienti: 310 di lenticchie rosse decorticate 2 cucchiai di ghee (burro chiarificato) 1 cipolla 2 spicchi di aglio 1 cucchiaino di zenzero fresco 1 cucchiaino di curcuma in polvere 2 cucchiai di menta  Preparazione: Mettere le lenticchie rosse decorticate in un tegame, coprire con l'acqua fredda e lasciare in ammollo per cinque minuti, poi scolare. In una padella riscaldare il burro (ghee), aggiungere la cipolla tritata e fare un leggero soffritto per circa tre minuti poi inserite l'aglio schiacciato, lo zenzero grattugiato e il curcuma in polvere. Amalgamato il soffritto, mettere le lenticchie con l'aggiunta di 500 ml di acqua fredda, portare in ebollizione, poi a fuoco basso fare cuocere per 15 minuti le lenticchie fino a quando la parte liquida verrà assorbita e il Dahl sarà denso. A piatto ultimato, includere la menta tritata e accompagnare con il chapati (pane indiano).

Il canto del Gayatri mantra

Lo affermavano anche i Veda (popolo indiano), il canto del Gayatri mantra migliora le possibilità di rimanere attenti mentalmente. Nel popolo dei Veda, si afferma che il Gayatri mantra sia stato portato dal saggio Vishwamitra, maestro di Rama e di suo fratello. Il testo del mantra, anticipato dall'Om (mantra più sacro e rappresentativo della religione induista), è una preghiera del Creatore, fonte di luce e conoscenza. Nello svolgimento del canto è espressa la richiesta di illuminare la mente infatti, per mezzo di un elaborato studio indiano e attraverso dei test effettuati su studenti adolescenti, è stato accertato che il canto dei Gayatri mantra sia in grado di migliorare l'idoneità dell'attenzione mentale. 

Piante in ufficio è tutta un'altra storia

Mettere piante negli ambienti di lavoro migliora il benessere psicofisico e anche la produttività ne trarrà i suoi benefici. La dottrina più in voga per interpretare gli effetti delle piante sulla produttività e sul benessere psicologico è quella chiamata "attention restoration - recupero dell'attenzione". Dopo svariati studi, gli psicologi Rachel e Stephen Kaplan, dell'università del Michigan, hanno scoperto che il cervello consuma molte energie per restare attento quando si svolge una mansione lavorativa. Passato un periodo di tempo, seguirà una fatica mentale che diminuirà le capacità del lavoratore e la qualità del lavoro. I Kaplan, affermano che se si ha la possibilità, ogni tanto di attirare la nostra mente su di una pianta, ci permette di assimilare la fatica, di rigenerare le energie ed avere meno ricadute per quanto riguarda la distrazione. Questo fenomeno funziona anche quando si ha la possibilità di poter fare una passeggiata in un bosco, ma possiamo acc...

Insalata di carciofo

Ingredienti per 3 persone: 170 grammi di carciofi freschi 1 tazza di piselli freschi sale marino fino integrale (quanto basta) Preparazione: Togliete i piselli dalla buccia, lavateli e cuoceteli a vapore fino a quando non diventano teneri. Capate i carciofi e cuoceteli, in una pentola con acqua poi, scolateli e conditeli con l'olio extra vergine di oliva (EVO) e a piacere aggiungete qualche goccia di limone. Preparate l'insalata, mescolando i carciofi con i piselli e un pizzico di sale (quanto basta). 

La Colazione Ayurvedica

Nella tradizione indiana, la colazione (primo pasto della giornata), deve essere anticipata da alcuni rituali. E' importante risvegliare "Agni", il fuoco digestivo che nella prima mattina, è meno intenso. Poi si procede alla pulizia della lingua e dei seni nasali (narici) per eliminare le tossine (Ama) praticando il pranayama e alcune asana dello yoga. Nella colazione ayurvedica si evita di mangiare troppi carboidrati per non consumare l'Agni (fuoco digestivo) perchè da questo fuoco dipende l'energia che serve durante la giornata. Dopo i rituali si inizia la colazione con una tazza di tè caldo accompagnato dal miele, dalle pere o datteri stufati e cereali cotti con il ghee (burro) e a qualche spezia riscaldante a sostegno di "Agni" (basilico, cardamomo, cannella, zenzero, rosmarino, curcuma). Questo tipo di colazione è associata ad ogni singolo soggetto, in base al suo dosha (equilibrio) predominante.

Fast Reset - Cervello Emotivo contro Cervello Creativo

L'abilità di scegliere, programmare e modificare il comportamento di riferimento non appartiene alla componente ancestrale (ricordi) del nostro cervello, ma a quella più adatta, più personale, più creativa e perspicace, capace di fare nuove associazioni e ragionamenti. Nel cervello non appena parte la risposta di sopravvivenza (ossia l'emozione), viene molto spesso privata: per mezzo di studi di risonanza magnetica funzionale nell'encefalo (parte del sistema nervoso centrale contenuta nella scatola cranica) si è visto che, quando un'emozione importante è in corso, il sangue scorre dalla parte evoluta del cervello (la corteccia prefrontale) ai nuclei profondi addetti a curare la parte istintiva. E' molto difficile essere razionali e contenere le conseguenze di un'azione istintiva, quando siamo in mano ad una emozione, ella, essendo molto rapida e priva da altre considerazioni, può diventare salvifica. 

Il sonno per aiutare la memoria

In Germania, un gruppo di neuropsicologi della Saarland University ha dimostrato che un piccolo riposo di appena 45 minuti, può migliorare in modo significativo fino a cinque volte, la conservazione nella memoria delle cose che si sono apprese. Lo studio degli neuropsicologi ha dimostrato anche che, un sonno breve che va dai 45 a 60 minuti, produce un miglioramento di almeno cinque volte nel ritrovamento delle informazioni dalla memoria.