Immagine generata da Gemini Emozioni: amiche o nemiche? La visione olistica Spesso, nella nostra società, le emozioni vengono viste come qualcosa di negativo, da reprimere o controllare. Ci viene insegnato a razionalizzare, a mantenere la calma, a non lasciarci travolgere. Ma cosa succederebbe se, invece di combatterle, imparassimo ad ascoltare le nostre emozioni? Le discipline olistiche, come lo yoga, la meditazione e il Reiki, offrono una prospettiva diversa. Considerano le emozioni come parte integrante del nostro essere, segnali preziosi che ci forniscono informazioni sul nostro stato interiore e sul nostro rapporto con il mondo. Emozioni: messaggere del nostro mondo interiore Secondo la visione olistica, ogni emozione, piacevole o spiacevole che sia, ha un suo scopo e un suo significato. La rabbia, ad esempio, può indicare che un nostro confine è stato violato; la tristezza può essere un segnale di lutto o di perdita; la paura può metterci in guardia da un pericolo. Reprime...
Sarebbe il massimo andare tutti d'accordo e avere un bel rapporto con tutti, ma sfortunatamente non è possibile. Le diversità che contraddistinguono ogni singolo essere umano riguardano più volte quelle situazioni di conflitto, di vergogne e violenze di cui ogni giorno ne sentiamo parlare. Recenti studi hanno evidenziato che nell'ambito della comunicazione solamente il 10% delle ostilità interpersonali è causato da reali contrasti di opinione. Invece il restante 90% è dovuto da un tono sbagliato della voce quando è in corso un contrasto di opinione. E' sbagliato dire di "NO" oppure sono sbagliati i modi in cui comunichiamo? Normalmente, si commette l'errore di non saper ascoltare, perchè siamo distratti dalla nostra mente a come controbattere, non appena il nostro interlocutore avrà concluso il suo discorso. Spesso non si è capaci di esprimere quello che ci portiamo dentro, a volte ci capita di pensare più alla reazione altrui che alle giuste parole da dire. Anche questo è un errore! E' semplice comunicare nel modo più efficacie, basta rivolgersi agli altri correttamente come vorremmo che gli altri si rivolgessero a noi. Questo non significa dire sempre di "SI", ma saper dire di "NO" con tatto e gentilezza, partendo dal nostro dialogo interiore.
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