Immagine generata da Gemini Emozioni: amiche o nemiche? La visione olistica Spesso, nella nostra società, le emozioni vengono viste come qualcosa di negativo, da reprimere o controllare. Ci viene insegnato a razionalizzare, a mantenere la calma, a non lasciarci travolgere. Ma cosa succederebbe se, invece di combatterle, imparassimo ad ascoltare le nostre emozioni? Le discipline olistiche, come lo yoga, la meditazione e il Reiki, offrono una prospettiva diversa. Considerano le emozioni come parte integrante del nostro essere, segnali preziosi che ci forniscono informazioni sul nostro stato interiore e sul nostro rapporto con il mondo. Emozioni: messaggere del nostro mondo interiore Secondo la visione olistica, ogni emozione, piacevole o spiacevole che sia, ha un suo scopo e un suo significato. La rabbia, ad esempio, può indicare che un nostro confine è stato violato; la tristezza può essere un segnale di lutto o di perdita; la paura può metterci in guardia da un pericolo. Reprime...
Nativo di Middletown (Stati Uniti) 1872 - 1942, William Fitzgerald è stato un chirurgo e venne considerato il fondatore della terapia a zone. Prese la laurea all'università del Vermont e lavorò in ospedali importanti sia a Vienna che a Londra. Quasi per caso iniziò gli studi sulla riflessologia plantare, quando capì che, nel corso degli interventi che egli praticava alla gola e al naso, qualche paziente provava dolore e altri no. In questa maniera scoprì che i pazienti che non provavano dolore si effettuavano pressioni in punti specifici delle mani nel corso dei suoi interventi. Lo scopo di questi studi era quello di praticare delle applicazioni mediche senza l'aiuto di oppiacei (farmaci analgesici). Nel 1910, William Fitzgerald arrivò a disegnare una mappa del corpo umano attraversato da dieci meridiani verticali che partivano dalla testa e arrivavano ai piedi, dividendo il corpo in dieci parti uguali. Le stesse parti e i corrispettivi organi trovavano i corrispondenti punti di riflessi nelle mani e nei piedi. Nell'anno 1913 comunicò le sue scoperte ai colleghi dentisti che a loro volta, la usarono come tecnica di pressione per operare senza anestetici.
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