Correndo in tondo disperati ci aggrappiamo l'uno all'altro...Ma oh no apri la porta e lascia che il vento soffi prendi la mia mano e insieme alziamoci nell'occhio dell'uragano. Se credi in me io crederò in ciò che sarà desideriamo il mondo di cui hai solo osato sognare. Fuori controllo, libero infine dai legami della mente, dentro i miei sogni navighiamo lontano....
1980, la radio trasmetteva "Il Carrozzone". Non era una canzone qualunque ma, era quella canzone che ti faceva riflettere perchè il testo, rappresentava l'immagine seducente dell'esistenza terrestre: una visione malinconica di quel grande circo che è la vita anche se, malgrado tutto, andava avanti per la sua strada nel suo ciclo continuo.
"Bella la vita che se ne va
vecchi cortili dove il tempo non ha età
i nostri sogni, la fantasia
ridevi forte e la paura era allegria."
Oltre la radio, anche le trasmissioni televisive trasmettevano "Il Carrozzone" e la grande attitudine di Renato Zero era quella di far diffondere quelle parole con la sua magistrale follia. 2019, siamo ancora qui più
zerofolli che mai a diffondere alla stessa vita la nostra irreversibile ZEROFOLLIA!
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