Il silenzio può giovare lo sviluppo di nuove cellule cerebrali. Anche quello interiore aiuta a fare stare meglio. Il cervello ha bisogno di silenzio: occasione di ricarica che funziona meglio della comune pausa caffè. "Praticarlo" opera positivamente su creatività, concentrazione, stress e gestione delle emozioni.
Non è solo esteriore, ma il silenzio è anche interiore. In mancanza di uno stimolo sonoro, la neurologia dice che il cervello può "attivarsi" come se fosse davvero in ascolto. Può succedere ad esempio quando si ascolta una canzone conosciuta bene e che viene bruscamente interrotta: la corteccia uditiva resta in funzione come se la canzone non fosse stata mai fermata. In un certo senso anche i pensieri fanno rumore! La pratica del silenzio interiore si esegue attraverso la meditazione, che secondo studi fatti con la risonanza magnetica va a diminuire la ruminazione dei pensieri, ossia il "chiacchiericcio" mentale. Uno studio italiano pubblicato sulla rivista Heart, ha scoperto che gli improvvisi intervalli di silenzio tra una canzone e l'altra che si prolungavano oltre i due minuti avevano sui soggetti chiamati per i test audio un effetto rilassante più intenso di qualsiasi brano di musica distensiva.
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