Correndo in tondo disperati ci aggrappiamo l'uno all'altro...Ma oh no apri la porta e lascia che il vento soffi prendi la mia mano e insieme alziamoci nell'occhio dell'uragano. Se credi in me io crederò in ciò che sarà desideriamo il mondo di cui hai solo osato sognare. Fuori controllo, libero infine dai legami della mente, dentro i miei sogni navighiamo lontano....
Siamo sempre decisi a capire, spiegare, raccontare la nostra vita, ma i benefici più grandi nascono dalla capacità di diventare misteriosi e nascosti, come le radici e i semi della terra.
La modernità preme verso l'estremo opposto. La moderna cultura occidentale valorizza il parlare di sé, il raccontarsi, aprire il proprio cuore agli altri. L'espressione dei nostri stati interiori è al centro delle dinamiche comunicative della società in cui viviamo. Secondo l'opinione pubblica, confidarsi, raccontarsi, esprimere i propri stati d'animo serve a sfogarsi, ed è necessario per attenuare le emozioni spiacevoli, per alleviare le ferite del passato e per esorcizzare le paure riguardo al futuro. Ma le favole e i miti del passato e come se ci avessero messo in guarda: la segretezza e il riserbo sono essenziali nel rapporto con se stessi e con gli altri. Custodire un segreto ci rende liberi e autonomi, ci fa attuare un senso di intimità e di complicità con noi stessi che alimenta l'autostima. Come insegnano le fiabe, i segreti permettono di entrare in contatto con i nuclei più profondi e creativi del mondo interiore interno nostro e di prendere le risorse che permettono di realizzare l'obiettivi prefissati.
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