Immagine generata da Gemini Emozioni: amiche o nemiche? La visione olistica Spesso, nella nostra società, le emozioni vengono viste come qualcosa di negativo, da reprimere o controllare. Ci viene insegnato a razionalizzare, a mantenere la calma, a non lasciarci travolgere. Ma cosa succederebbe se, invece di combatterle, imparassimo ad ascoltare le nostre emozioni? Le discipline olistiche, come lo yoga, la meditazione e il Reiki, offrono una prospettiva diversa. Considerano le emozioni come parte integrante del nostro essere, segnali preziosi che ci forniscono informazioni sul nostro stato interiore e sul nostro rapporto con il mondo. Emozioni: messaggere del nostro mondo interiore Secondo la visione olistica, ogni emozione, piacevole o spiacevole che sia, ha un suo scopo e un suo significato. La rabbia, ad esempio, può indicare che un nostro confine è stato violato; la tristezza può essere un segnale di lutto o di perdita; la paura può metterci in guardia da un pericolo. Reprime...
Liberare la potenza della meditazione. Per i maestri buddhisti i 1500 attaccamenti sono alla nascita di ogni sofferenza, fisica, emotiva e mentale. E' possibile uscire dal vicolo cieco con una serie di pratiche antichissime ma sempre attuali.
- Meditazione sul corpo - L'occhio che vede l'invisibile. Con questo tipo di meditazione si osserva il corpo dall'interno. Nella visione immaginale la materia non esiste come realtà oggettiva, tutto è sogno ed immagine. Nel buddhismo, l'esistenza è detta " samasara ", illusione, immaginazione, impressione e simbolo. Jung, uno dei più grandi ispiratori della visione immaginale, ha detto che gli organi vitali sono gli dei. Quando, in meditazione, si osserva il corpo dall'interno, ci si libera da ogni idea preconcetta che riguarda il corpo e avviciniamo gli organi con un atteggiamento di fiducia incondizionata. Avere fede negli organi, negli dei, nella natura e negli spiriti, significa rinunciare al delirio di onnipotenza della mente che vuole avere il potere, il controllo sul corpo, sulla vita e sulla natura.
- Meditazione sullo scheletro - Felicità profonda. Con questo tipo di meditazione si contempla lo scheletro, inizialmente immaginandolo, fino a che si crea la visione reale dello scheletro, ed è meravigliosa! Quando il " praticante " riesce a visualizzare il proprio scheletro ha la consapevolezza di una splendente e calda luce bianca radiante che può essere immensa come l'intero universo. La meditazione sullo scheletro porta a un grado di verità profonda, consente di sperimentare la filosofia del corpo che non è un oggetto materiale, ma pura coscienza che si trasforma in energia, luce e gioia. Nella psicologia dell'immaginale la parola " eudaimonia " presa in prestito dall'antica Grecia, serve a fissare uno stato di felicità profonda data dal fatto che il praticante sta vivendo in piena coerenza con la missione della propria anima, sta facendo ciò che le permette di sentirsi realizzata.
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