Oltre alle parole, esiste un intero universo di informazioni che esprimiamo attraverso il nostro corpo. Gesti, espressioni facciali, postura e persino il modo in cui ci muoviamo nello spazio comunicano messaggi spesso più chiari e autentici di quanto facciamo con le parole. Perché il linguaggio del corpo è così importante? È immediato e spontaneo: La maggior parte dei segnali non verbali sono inviati in modo inconsapevole, rivelando il nostro vero stato d'animo e le nostre intenzioni, anche quando cerchiamo di nasconderli. Può rafforzare o contraddire il messaggio verbale: Se le nostre parole e il nostro linguaggio del corpo non sono in sintonia, l'interlocutore tenderà a dare più credito a ciò che comunica il nostro corpo. Può creare un legame emotivo: Un sorriso sincero, un contatto visivo caldo o una postura aperta possono trasmettere empatia, interesse e fiducia, creando un legame positivo con chi ci sta di fronte. Può aiutarci a capire meglio gli altri: Imparando
Formata dal complesso dei fenomeni che trasmettano lo scambio d'informazioni tra un gruppo di persone sia attraverso il linguaggio verbale, sia attraverso il linguaggio corporeo, la comunicazione interpersonale è basata su una relazione in cui le persone che si parlano, si influenzano reciprocamente come in un circolo vizioso. La riproduzione della finestra di Johari (il cui nome ha origine dai creatori Joseph Luft e Harry Ingham) ci munisce uno strumento per comprendere l'Io e lo sviluppo relazionale. Lo schema è formato da un quadrato suddiviso in quattro quadranti. Nella parte orizzontale viene misurato il grado di conoscenza che gli altri hanno di noi. Sono quattro le aree che compaiono:
- Area pubblica, nella quale le informazioni sono famose sia a noi che agli altri.
- Area privata, che racchiude le informazioni che sappiamo di noi, ma che non condividiamo.
- Area cieca, in cui gli altri hanno di noi informazioni che noi non possediamo. Solo con richieste precise possiamo venirne a conoscenza.
- Area dell'inconscio, nella quale risiedono le informazioni sconosciute sia al soggetto che agli altri.
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